Motta, presidente dell’Associazione Italiana Editori, si dimette dal consiglio di amministrazione dell’ente che organizza la kermesse di Torino. Tra i nodi, i nuovi soci

Motta

Federico Motta, presidente AIE,  con la sua faccia da panettone ben lievitato,  ha finalmente avuto conferma di quanto pesi la sua decotta Associazione in ambito Salone dei Poteri Forti del Libro di Torino: zero. Le sue “nobili” dimissioni, il classico coraggio di chi chiude la stalla quando i lupi  hanno ormai già divorato le mucche dalle mammelle svuotate , hanno provocato la felliniana pernacchia della Presidente della Fondazione per il Libro Giovanna Milella (Milella chi?) e della sfinge Ernesto Ferrero (basta guardarlo) Direttore del Salone del Libro : “l’operatività del Salone va avanti a pieno regime, anche perché l’interlocuzione con gli editori è diretta”! Alla faccia del ruolo di mediazione della ormai decotta e quasi cieca Associazione degli Editori, incapace sia di avere un ruolo “propositivo” dentro la Fondazione torinese, sia di fare  guerra al Salone proponendo la tanto agognata centralità milanese…

Cosa aggiungere a questa piccola cronaca di ordinaria incapacità della nostra editoria ? Ah si, che Amazon, ”il nemico”,  ha deciso di diventare editore col nome di Amazon Publishing (vedi intervista della sanremese  sexy-doll Alessandra Tavella, nuovo “acquisition Editor  del nuovo editore Amazon!). Di più : ha deciso di aprire 400 librerie fisiche. Ragazzi, se non siete capaci di fare il vostro mestiere, andate a casa! Vedi rumors.

Che fare (domandava Lenin)? Semplice: buttare il bambino con l’acqua sporca…

Que viva Amazon!

 

Mario Guaraldi